La storia della vecchia donna che viveva in una casa lucida e linda

Un vecchia donna, che viveva solitaria in una casa lucida e linda, giunta verso gli ultimi giorni della sua vita, si accorse di non conoscere ancora il significato della parola preghiera.

Anche il Maestro, interrogato, non diede una risposta soddisfacente. Un giorno – disse l’uomo – capirai, quando meno te lo aspetti. Questa non era, secondo la vecchia donna, una gran risposta.

Che cosa significava, dunque, la parola preghiera?

Camminava su e giù per la sua casa lucida e linda, guardava e riguardava gli oggetti bene ordinati, i pavimenti a specchio e le candele sempre svettanti e luminose, con la fiamma ferma.

Allora si fermava in un angolo, si inginocchiava e pregava.

Ma questo non le inteneriva l’animo. I suoi occhi vedevano sempre le stesse cose, sempre uguali a se stesse, ferme come le fiamme delle sue candele.

Io non so pregare. Le mie preghiere non salgono verso l’alto. Nessuno ascolta le mie litanie. Sbaglio qualcosa, ma non so che cosa. Il mondo deve essere freddo e vuoto, concludeva.

 

Un giorno venne un gran vento. Spazzò le foglie morte dal giardino, sollevò la polvere dal viale, spezzò persino qualche ramo del cedro che faceva ombra alla casa della vecchia donna.

Un gran rumore si udì all’improvviso: incuriosita, pur temendo per la sua incolumità, la vecchia socchiuse l’uscio. Una gran folata, allora, spalancò con violenza il battente della porta: il vento entrò con prepotenza nella casa lucida e linda e portò all’interno foglie secche, ghiaia e polvere.

Con tutta la forza che aveva la donna riuscì a chiudere la porta; poi contemplò il pavimento coperto di foglie secche, ghiaia, polvere; vide le pergamene delle pareti strappate in più punti e si accorse che le candele erano spente.

 

Fu allora che, senza aspettarselo, capì il significato della parola preghiera.

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